di Dario Limone
Sembra siano passati secoli da quando dalla spiaggia si pescava con il piombo passante, girella, e bracciolo al di sotto.
Oppure nel più classico dei pater noster dove trave e braccioli era l’uno parte dell’altro.
Oggi, il trave è l’elemento “portante” della disciplina, un nuovo concetto di terminalistica, che permette di affrontare ogni condizione.
I minitravi sono eccellenti con mare calmo. Ma come il moto ondoso aumenta è necessario passare ai travi così come li abbiamo sempre conosciuti
Il trave è un tratto variabile in lunghezza, di nylon o di trecciato, dove vengono inseriti al centro, uno o più snodi, mentre alle estremità, da un lato il piombo e dall’altro l’asola.
A questo segue il minitrave, costruito in acciaio, che porta un solo snodo.
Lo snodo può essere montato anche sullo shock leader, rendendo tutto ancora più pratico e veloce.
Il vantaggio è, che con queste soluzioni, ad assetto variabile, siamo praticamente pronti a tutto, anche a condizioni che mutano velocemente.
Alto e basso…
Attacco alto e salsicciotto flotterato… una soluzione da serra e da moto ondoso importante
Quando ci si mette in pesca in condizioni di mare poco mosso, ma con le onde che guadagnano potenza con il passare del tempo, ecco che è necessaria una soluzione “universale” che ci permetta di stare in pesca in un contesto mutevole.
Non adattarsi, significherebbe inesorabilmente rinunciare a pescare, poiché i garbugli saranno una certezza.
Il trave universale è composto da uno spezzone di lenza dello 0.55/0.60, lungo 180 cm, con girella in testa, snodo scorrevole su di esso, e capocorda con conetto di protezione in basso.
Questa soluzione ci permette di pescare con bracciolo a pochi centimetri dal piombo nelle condizioni di poco mosso o quasi calmo, ma potremo alzarlo man mano che le onde lo ingarbugliano.
La versatilità di questa soluzione ha come punto fermo, il diametro sostenuto del trave stesso.
Direttamente sullo shock leader
Minitrave e snodo sullo shock leader a confronto
Ma perché utilizzare un trave se lo snodo lo si può montare sullo shock leader?
La domanda è lecita, ed infatti molti surfcaster fanno così.
Il problema è che tale soluzione, se abbinata ad un mulinello fisso, è soggetta a torsioni che non riescono del tutto a scaricarsi, quindi, non è raro trovarsi a gestire dei garbugli, dovuti proprio alla memoria delle rotazioni che si accumulano nei recuperi.
Diverso il discorso per chi invece pesca con il rotante.
La bobina in asse, non genera questo tipo di problemi.
Ecco perché è sempre bene approfondire, prima di arrivare a conclusioni affrettate.
Inoltre, su un trave, è più semplice installare un bait clip, se dovesse servire.
Lo snodo nel dettaglio
La versione più elementare di uno snodo molto efficace
Realizzare uno snodo è semplice, anche perché esiste della minuteria specifica che ci permette di farlo in pochissimo tempo.
Bastano infatti due stopper in gomma della misura “L”, due perline forate e, in mezzo, una girella di buona qualità.
Se si vuole fare un qualcosa di più stabile, è possibile utilizzare al posto degli stopper in gomma, i fermi in acciaio e gomma a crimpare della breakaway.
Pochi minuti… e siamo pronti… dalla calma piatta alla tempesta perfetta!